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Harvester
Moderatore
@harvester

Questi modelli hanno appreso da una moltitudine di immagini e relative etichette descrittive o tag, dove per la maggior parte si tratta di descrittori in lingua inglese (trovi anche immagini descritte in altre lingue ma sono una minoranza e non producono spesso buoni risultati quando usate in un prompt), pertanto la conoscenza della lingua inglese aiuta e non poco, ma abbiamo ora dei traduttori che possono aiutarci in questo.

Se, come immagino, hai già esplorato siti come Civitai.com e Lexica.art avrai potuto notare la diversità dei prompt e la loro più o meno complessità. Questo è un buon punto di partenza per esplorare come si comporta il modello in base ai prompt che gli sottoponi. Ricorda che tutti i modelli che trovi in circolazione si fondano su un paio di modelli base, cioè Stable Diffusion v1.5 e SDXL, il resto viene costruito sopra di essi.

L’enfasi nel prompt aiuta, ma non sempre è la soluzione o l’unica soluzione, specialmente se vuoi esercitare un certo controllo sui risultati della generazione. In questi casi si tratta di trovare una buona combinazione di modello (non usi un modello specializzato in fotografie se stai generando immagini non foto realistiche), prompt, in aggiunta ad altri strumenti come Controlnet, IP Adapter e T2i Adapter, per citare quelli più noti.

Esistono molte risorse online sul Prompt Engineering e tecniche di prompting, pertanto se non l’hai già fatto ti suggerisco di cercare informazioni su questo argomento e poi sperimentare.

 

A titolo puramente orientativo, questa può essere una sintassi utile per creare un prompt:

per SD 1.5: [STYLE] of a [SUBJECT], [IMPORTANT FEATURE], [MORE DETAILS], [POSE OR ACTION], [FRAMING], [SETTING/BACKGROUND], [LIGHTING], [CAMERA ANGLE], [CAMERA OR STYLE PROPERTIES]

per SDXL: usa il linguaggio naturale (inglese) o lo schema precedente.