BIC 03-2022 “Urbanizzazione incontrollata” – fenix

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#864511

 

fenix

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@fenix64

#864507RISPONDI | QUOTE

Mi ricorda la canzone di Celentano    Però nei miei ricordi non ho una zona a me conosciuta

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#864507RISPONDI | QUOTE

Mi ricorda la canzone di Celentano    Però nei miei ricordi non ho una zona a me conosciuta

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#864513

Mi avete fatto riflettere c era un posto dove abitavo . Bagnoli è un quartiere della periferia occidentale di Napoli, che insieme a Fuorigrotta forma la decima municipalità del capoluogo campano. C’era una spianata di asfalto a ridosso della stazione metropolitana dove da ragazzi giocavamo a pallone a volte anche a tennis però senza rete ci allenavamo alla battuta    Dato il contest ho preso Google maps e sono tornato virtualmente sul luogo e ho trovato molti cambiamenti   Il sito è stato diviso in 4 parti ognuna con una realtà diversa una di queste anche inaccessibile perché recintata

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#864516

Quella recintata sembra una scuola ma non meglio identificata perche non ci sono cartelli poi c’è una piazzetta con 2 panchine è un ulteriore ingresso alla metropolitana che prima non c’era  , un parcheggio sotterraneo non custodito è un campetto recintato con un campo di basket dove alle spalle c’è anche una scalinata che prima non c’era    Ho lasciato bagnoli nel 1996. Ed ad oggi non sapevo di questi cambiamenti.  Tutto il resto è rimasto uguale o simile. Forse questa urbanizzazione è stata permessa dopo che la sede nato che era poco più avanti frontalmente è stata abbandonata dagli americani. Causa terremoti e pericolo solfatara e Vesuvio    … comunque cercherò di riprodurre questo sito i

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#864520

Benvenuto nel Contest 🙂
Cerca con soggetto e inquadratura di riprendere il più possibile il tema da svolgere

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#864521

Si sto elaborando le foto reference   Da postare

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#864598

[quote quote=864520]Benvenuto nel Contest 🙂 Cerca con soggetto e inquadratura di riprendere il più possibile il tema da svolgere[/quote]

 

era un luogo asfaltato con alcuni punti sconnessi che noi ragazzi usavamo come campo di calcio e chiamavamo   Le casarelle.   E i grandi lo usavano di sera per portarci le macchine parcheggiando con le donzelle che avevano prelevato nell antistante via della liberazione poco distante

 

 

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#864720

una veduta aerea della ex base nato. appunto abbandonata e ora occupata civilmente ..prima dell’abbandono neanche c’era nelle mappe

 

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#864721

sorvolando con google maps I luoghi che ho citato ed ho lasciato nell’anno 1996 ho notato che più luoghi hanno avuto cambiamenti e non basterebbe un anno a realizzarli tutti non ultimo ma ancora da realizzare il complesso residenziale che deve essere realizzato dove c’era prima l’ilva   Italsider   centro siderurgico smantellato quando fu realizzato quello in puglia ..di questo non ho trovato progetti ne disegni …

 

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#864727

WRITTEN BY: DAVIDE VARGAS  • 21 APRILE 2021•

Bagnoli, sarà la volta buona?

L’ennesimo concorso, inadeguato al di là degli esiti, pare l’emblema di una vicenda tormentata che non ha mai visto la riqualificazione del principale sito ex industriale italiano

NAPOLI. La baia di Bagnoli da Nisida a Miseno è un sito in cui s’intrecciano una bellezza naturale straripante, il mito, la storia e le leggende delle origini ma anche i resti di un mondo industriale e sociale che raccontano il declino di un’esperienza. Nel 1905 comincia la costruzione dell’acciaieria che prende il nome preistorico dell’isola d’Elba da cui proveniva la materia ferrosa. Il sito era stato oggetto di un avveniristico progetto mai realizzato di Lamont Young, che nel 1872 disegnò il cosiddetto “Rione Venezia” con giardini, canali d’acqua e un tessuto residenziale a impatto ridotto [immagine di copertina].

A fine anni ottanta l’altoforno dell’Italsider effettua l’ultima colata e ne La dismissione Ermanno Rea racconta il lento spegnimento della fabbrica e delle ultime speranze di un mondo operaio che Pasolini già rappresentava esposto alla disoccupazione dalle crisi internazionali degli anni settanta. Il libro si chiude con uno straziante funerale, fotografia e presagio di una realtà drammatica. Il report è un numero inaccettabile di morti sul lavoro, milioni di tonnellate di sostanze tossiche immesse nell’aria e in mare ogni giorno per 80 anni e una colmata a mare che divide tra l’idea dell’abbattimento o del riuso.

Una riqualificazione sempre incompiuta

Nella notte tra il 3 e 4 marzo 2013 un incendio doloso distrugge il polo culturale della Città della scienza progettato dallo studio Pica Ciamarra Associati. Ma distrugge anche il percorso di riqualificazione dell’area che ritorna nell’alveo di una specie di racconto eternamente incompiuto. I progetti finora redatti ne sono una conferma. Una  mostra virtuale organizzata dalla Consulta delle costruzioni coordinata da Alessandro Castagnaro rivela la sequenza infinita dei progetti per la costa, a partire da quello di Renzo Piano e Cesare De Seta del 1991. Trent’anni dopo, il “capannone rosso” classificato come “archeologia industriale” resta in piedi tra altri scheletri in un panorama di abbandono.

Nel2002 il Comune di Napoli vara la società strumentaleBagnolifutura con l’intento di procedere alla bonifica della zona e attuare il Piano urbanistico attuativo approvato nel 2005. Nel 2006 il gruppo di Francesco Cellini vince il concorso per il grande parco urbano mai realizzato. Nel 2014 lo “Sblocca Italia” avvia un percorso diverso che porta il Commissario di Governo a predisporre un apposito Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (PRARU) a firma Invitalia e approvato con Conferenza dei servizi nel 2019.

Nel 2015 vengono annunciati i vincitori del concorso internazionale per la ricostruzione del nuovo Science centre, bandito a seguito della scelta di non ricostruire l’edificio semidistrutto dall’incendio, bensì di realizzare una nuova struttura spostata di circa venti metri in nome di una discutibile liberazione della spiaggia di Coroglio. Un progetto ormai abbandonato, perché il PRARU prevede di espropriare l’area in oggetto e di collocare altrove il museo della Città della Scienza.

Il tutto s’intreccia con fallimenti, sequestri di suoli da parte della magistratura, danni erariali per milioni di euro, codici e leggi che si sovrappongono, cantieri avviati e poi abbandonati (il Parco dello sport di Pica Ciamarra) e qualche rara realizzazione (la Porta del parco di Silvio D’Ascia).

Idee imbrigliate per un concorso miope

Il carico di questa tormentata vicenda pesa sull’esito del concorso internazionale d’idee per il disegno del nuovo paesaggio di Bagnoli, sempre a cura di Invitalia, chiuso il 22 febbraio e vinto dallo studio S.B. Arch. Bargone Associati di Roma. E ne mette in evidenza tutte le inadeguatezze. La prima: sessanta giorni per predisporre i progetti contro anni di procedure. Sono in corso le verifiche del possesso dei requisiti dichiarati dai partecipanti e non si conoscono ancora i progetti elaborati dai 18 studi italiani ed esteri. Colpisce immediatamente il “fuori scala” della giuria a confronto con la complessità della storia del luogo e del tema, nonché con la caratura dei partecipanti. Il bando muove oltre 1,2 miliardi tra espropri, bonifiche, infrastrutture e opere architettoniche. Ma la criticità maggiore del bando sta nel disegno già definito e immutabile delle infrastrutture con la rigida partizione dei lotti sui perimetri catastali e nella quantificazione dei volumi per ognuno. Pertanto contro la ragione stessa per cui si bandisce un concorso, per di più d’idee, la proposta progettuale tra i vincoli suddetti si è ridotta inevitabilmente al solo disegno degli elementi come attività di design.

Nel 1991 il Comune di Napoli chiede all’IN/ARCH il supporto per organizzare un concorso ristretto per la rinascita di Bagnoli. Bruno Zevi sceglie una dozzina di architetti in prevalenza stranieri che invita a confrontarsi su ipotesi morfologiche e modi di costruzione del paesaggio, senza limiti imposti o vincoli funzionali ma supportati da studi di fattibilità economica. Praticamente i progettisti erano chiamati a disegnare lo scenario del futuro, che è il sogno di ogni essere umano. Il concorso fu avviato ma poi annullato per l’intervento dell’Ordine professionale. Resta l’esperienza di una visione che andava ante litteram nella direzione esattamente opposta del concorso di cui oggi aspettiamo di vedere i progetti.

Immagine di copertina: il progetto di Lamont Young per il “Rione Venezia” di Bagnoli (1872)

questa e la conclusione non ancora conclusa di quando il progetto è incontrollato a tal punto che impossibile realizzarlo

 

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#864731

questi sono i siti che occupano ora la sede stradale che era in passato usata come campetto per futuri Maradona

e camporella   la chiamo stradale perche era come un largo marciapiede con gradino quasi inesistente

 

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il primo gruppo consiste nella scuola dell’infanzia Collodi

 

 

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NON CE molto accesso oltre a queste sue vedute il resto bisogna immaginarlo

 

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due immagini dall’alto cosi almeno comincio a bloccare le misure

 

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#864903

ho disegnato poco ma ho elaborato molto non avendo foto dettagliate e dovendo attenermi al soggetto ho trovato difficolta nella costruzione

questo oggetto è un parcheggio sotterraneo  dove alla sua sommità parcheggiano bus forse di linea

 

 

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#864907

come vi trovate con le boleane ?  io ho notato che se si usano solidi primitive vanno   ma se si usano solidi costruiti fanno un po di difficolta a tagliare la mesh   a voi come va?

 

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#864910

secondo me per fare un lavoro migliore dovrei partire ed andare a fare un sopralluogo con la macchina fotografica   perche sembra che tra una visione e l’altra siano passati mesi o anni … ma cagliari e lontana da napoli e per ora ci dobbiamo accontentare

 

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#864923

“ io ho notato che se si usano solidi primitive vanno   ma se si usano solidi costruiti fanno un po di difficolta a tagliare la mesh  ”

Forse funzionerà meglio con le geometrie convesse ben formate

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#864932

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#865063

messi blocchi per edifici e muri

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#865065

visione prospettica ghost

 

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#865077

nuova prospettiva dal collodi

 

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ho aggiunto la stazione dei bus

 

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#865197

ho poche referenze e manco tutte dello stesso periodo poi essendo proprietà private google Maps non puo addentrarsi per cui anche da google non e visitabile interamente spero che un amico del luogo mi scatti due foto per le referenze  come al solito ho pochi giorni e le cose da fare sono tante … alla prox

 

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#865249

dato che il cantiere e grande l’ho messo come lavori in corso

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la 3.1.1 sembra che abbia un render più veloce     dovrebbe uscire domani

 

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[caption id="attachment_865257" align="alignnone" width="1300"] FOTO PRECEDENTE[/caption]

DALLE foto si evince che ce stato un urbanizzazione incontrollata e una stazione di periferia ha assunto un aspetto da stazione moderna.  questo lo sto notando rivedendo le foto e andando a creare la definizione dei blocchi e non capivo come un edificio potesse trovarsi sui binario.  poi ho appurato che erano pensiline che prima non c’erano.

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#865259

quella che avevo considerato più marginale si è rivelata l’edificio più modificato nel tempo .. google maps ha fatto rilievi fotografici nel tempo ma non ha tenuto conto di tutti i cambiamenti avvenuti per cui passiamo da posizioni in cui gli edifici erano in costruzione fino a quando poi sono stati finiti un po a macchia di leopardo …   e la prima volta che noto questa cosa!

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#865262

anche questo campetto di basket che dalla mappa di google risulta un campetto disadorno

oggi si presenta cosi!

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#865271

alla fine abbiamo capito che era una pensilina della metropolitana

 

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#865312

[gallery ids="865311,865310,865309,865308,865307,865306,865305,865304,865303,865302,865301,865300,865299,865298,865297,865296,865295,865294,865293,865292,865291,865290,865289,865288,865287,865286,865285,865284,865283,865282,865281,865280"]

 

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#865313

per molto tempo è stato un cantiere!

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primo render per prova materiali

 

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esercizi boleani

 

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boleane applicate al progetto

 

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per quanto riguarda https://community.blender.it/forums/topic/bic-03-2022-urbanizzazione-incontrollata-fenix/page/2/#post-865339 occhio alla “scalatura” delle textures e al bump

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