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dennismarga02
Partecipante
@dennismargaroli

In un mondo non così distopico come vorremmo pensare, la frenesia dell’evoluzione e l’insaziabile sete di novità hanno spinto i musei e le mostre più famose ad adottare sempre più il galateo di soddisfare questa ingordigia di stimoli del pubblico. Del resto, è da decenni che la soglia dell’attenzione media si accorcia progressivamente, e oggi il mondo intero può vantare il primato del popolo più facilmente tediato della storia.

 

La vorace velocità ha ormai superato di gran lunga, per importanza, la bellezza della pazienza. Oggi i musei sono pieni, strabordanti di opere accattivanti e magnificamente dettagliate, create in pochi istanti da artisti tanto abili. I musei vantano migliaia di esposizioni, cambiano settimanalmente, sono suddivise per artisti e ulteriormente categorizzate in base ai giorni della settimana di presentazione. Ma non temete per il povero artista che decidesse, ingenuamente, di prendersi un giorno di riposo, sottraendosi all’improbo compito di creare le sue 12 opere quotidiane: oggi i veri artisti non hanno né anima, né cervello, né bisogni. Sono magnifici algoritmi che interpretano il bisogno collettivo del giorno seguendo accuratamente, e con “occhio” critico, i feed più amati e le notizie più in calde nel mondo umano per poi trasformarle in suggestive immagini.

 

I veri artisti di oggi non hanno bisogno di ispirazione o di creatività. Chi si ricorda più questi termini antichi, quasi arcaici, come “vocazione artistica”?

 

Ma non voglio dilungarmi troppo e lasciarvi sulle spine ulteriormente. In anteprima sul futuro, ho il piacere – anzi, che dico, piacere – ho l’onore di mostrarvi l’immagine di un prodigioso museo del futuro che ci aspetta.

 

Non lasciatevi intimorire dalla quantità di opere: questo è ciò che ci attende grazie alle “meraviglie” dell’IA.