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BLENDER ITALIA INTERVISTA JOAQUIN KIERBEL (ITALIAN, ENGLISH, SPANISH)

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ITALIANO

Blender Italia intervista un grande artista argentino, Joaquín Kierbel.

Come hai cominciato con il 3D?

Ho cominciato con il 3D senza nemmeno accorgermi. Quando avevo 12 o 13 anni mi trovavo in un foro argentino dedicato al videogioco “Pro Evolution Soccer” e con quelle persone facevamo i “mod” per incorporare la nazionale argentina al gioco. Lavoravamo su alcune immagini da usare come “texture” per fare le squadre locali, gli stadi, ecc. Io facevo i visi dei giocatori, si trattava di manipolare le texture in miniatura (640 x 128 px) partendo dalle foto dei giocatori della nazionale argentina, e dopo dovevo aggiustare le “UV Mapping” di quelle texture sulle mesh presenti nel gioco, il tutto utilizzando programmi molto rudimentali. Non avevo idea di cosa stessi facendo in realtà. Uno o due anni dopo ho voluto imparare a modellare in 3D e ho imparato “Rhinoceros” (era l’unico programma 3D che conoscevo di fama in quel momento).

Come e quando hai conosciuto Blender?

Non ricordo con esattezza quando l’ho scoperto; è probabile che io abbia cercato su Google “programma 3D gratuito” ed è apparso Blender, ma non sono certo. Ricordo però che è stato attorno all’anno 2008/2009, perché l’ultima versione in quel momento era la 2.49 con la sua vecchia interfaccia, difficile da dimenticare. Non sono arrivato lontano all’epoca. Era davvero frustrante. Non sapevo bene l’inglese e c’era poca informazione in spagnolo. Guardavo i tutorial di David Ward su YouTube e copiavo quel che faceva, tentando di capire quel che diceva dal contesto (con il tempo a forza di guardare tanti tutorial finì per imparare anche l’inglese! 😊)

Come hai imparato quello che sai oggi?

Difficile trovare un’unica risposta a questa domanda. Ciò che posso dire è che è sempre stato in maniera autodidatta. Non ho studi formali né accademici sull’argomento. Rispetto al come, inizialmente ho imparato grazie anche ad una certa pigrizia da parte mia, e ad una capacità a procrastinare, nonostante possa risultare contradittorio. Quando ho cominciato con Blender da adolescente, il 3D era un hobby per me, non una vocazione. Anziché studiare per la scuola o fare qualcosa di produttivo, per me “giocare” con Blender era un modo come un altro per passare il tempo ed intrattenermi; facevo quello come avrei potuto giocare con i videogiochi e guardavo tutorial come avrei potuto guardare il televisore. Non avevo intenzioni di dedicarmi a quello, quasi perché non sapevo si potesse vivere di qualcosa del genere. Non avevo nessuna conoscenza del panorama o il mercato in questo settore.
Anni dopo, già ventenne, quando l’ho “riscoperto” come vocazione, ho cominciato a prenderlo sempre più sul serio, a studiarlo e dedicarci tante ore, analizzando quali tecniche dovevo sviluppare, e in quel periodo mi sono aperto nei confronti di Blender e ho anche cominciato ad imparare Nuke, VFX, composizione e colore, perché in un certo periodo era il mio principale interesse, dopodiché anche altri programmi. Ma la verità è che non sono mai stati disciplinato. So poco, e quel poco che so è più per caso che per vero merito.

Quali consigli daresti a chi vuole cominciare oggi?

Credo la cosa più importante all’inizio sia mantenere viva la curiosità e il piacere di esplorare, vedere i problemi e gli intoppi iniziali con entusiasmo e scoprire come risolverli senza mail lasciarsi demotivare dagli inciampi iniziali, che sicuramente saranno tanti se veramente ci provi. All’inizio la curva di apprendimento è molto ripida. Nei miei corsi faccio sempre il paragone con uno strumento musicale, ma la stessa cosa sarebbe se parlassimo di imparare lo skateboard o pilotare aerei.
All’inizio sembra impossibile suonare un armonico, stare in equilibrio o decollare. C’è troppa informazione da assimilare e pochissimi punti a cui ancorarsi (rispetto a quello che sappiamo già) per reggersi. Quindi dobbiamo aver ben presente che all’inizio sarà molto frustrante, bisogna resistere, cominciare con le cose semplici, molto semplici se si vuole perseverare finché non diventano ovvie. E non appena questo avviene, entri in quello che viene chiamato la “comfort-zone” di quello che hai imparato; se vuoi continuare ad imparare e migliorare allora devi cercare qualcosa di più complesso e nuovo, che ti farà di nuovo sentire come un principiante e ti riempirà di informazioni che ti sembrano impossibili da apprendere, perché alla fine questo non finisce mai.
Impari qualcosa, e immediatamente vieni a sapere di altre 10 cose che non sapevi, e che non avevi nemmeno idea esistessero.
La quantità di cose che ignoriamo, in qualsiasi campo, è sempre esponenzialmente maggiore di quelle che sappiamo. Tentare di imparare qualcosa richiede sempre una certa dose di masochismo.
Penso che è importante che la motivazione per farlo provenga da sé stesso, che l’obbiettivo finale non sia una qualifica, un trofeo o dei complimenti, ma più il farsi in regalo un sapere o una capacità, il dimostrare a sé stessi di poterlo fare. Immaginate di dover leggere un libro. Se dovete farlo per la scuola o per il lavoro, la lettura di quel libro diventa più pesante e noiosa, preferiresti fare altro. Non è molto diverso dal farlo pensando di trovare un posto di lavoro o vincere un concorso.
Se invece lo leggi con l’intenzione di farlo, se lo fai per apprendere le sue conoscenze e facendole diventare parte di te, con l’affanno di appropriarsi delle sue risorse, allora l’esperienza è completamente diversa e molto più leggera e piacevole.

Qual è il tuo sogno con il 3D?

Non ho nessuno in particolare. A livello lavorativo mi piacerebbe poter vivere di arte digitale in modo del tutto indipendente senza capi né clienti. Ma credo che sia giusto chiamarlo “sogno”, perché bisogna proprio sognare per credere che questo sia possibile 😊.

Perché usi Blender e quali altri programmi utilizzi?

Attualmente utilizzo Blender perché è il programma che conosco meglio con il quale posso lavorare nel modo più rapido. Per non parlare del fatto che è un programma molto completo che copre il 90% delle mie necessità, molto leggero, gratuito e versatile.
Oltre a Blender uso, in ordine di frequenza: Nuke, ZBrush, Photoshop, Houdini, Substance Painter, Marvelous Designer, Krita, Quixel, 3D Coat, World Machine, Resolve, Premiere e se un lavoro in particolare lo necessita, After Effects (a malincuore).

Blender Italia ringrazia Joaquín Jierbel per questa intervista!


ENGLISH

Blender Italia interviews Joaquín Kierbel, a great Argentinian artist.

How did you start with 3D?


I started in 3D without even realizing it. At 12 or 13 I was in an Argentine forum about the videogame “Pro evolution Soccer” and with the people there we made “mods” to incorporate the Argentine league into the game. We edited textures to make the uniforms of local teams, stadiums, etc. I made faces of players, consisted in editing miniatures textures (64 x 128px) with photos of the players of the Argentine league, and then accommodate the UV Mapping of those texture on base-meshes of game files, all with very rudimentary software. I had no idea what I was really doing. One or two years later I wanted to learn how to model in 3D and I learned something from Rhinoceros (because it was the only 3D software I knew at the time).

How and when did you know about Blender?

I do not remember exactly how I discovered it, I may have googled “free 3D program” and Blender appeared, but I’m not sure, my memory fails me there. But I know it was around the year 2008/2009, because the latest version at that time was 2.49, with the old interface that is hard to forget. I did not get very far at the beginning. It was very frustrating, I did not know English and there was little information in Spanish. I watched David Ward tutorials on YouTube and copied the actions, trying to understand by context what he was saying (by doing it so often, with so many tutorials, I ended up understanding the language! 😊).

How did you get your knowledge?

Difficult to find a conclusive answer to that question, the most general thing you can say is that it was always self-taught, I have no formal or academic studies on the subject. Regarding how, initially I learned thanks to that I am very lazy, and I have an immense capacity to procrastinate, although it sounds contradictory. When I started with Blender in adolescence, 3D was for me a hobby, not a vocation. Instead of studying for school or “doing something productive”, for me “playing” with Blender was a way to waste time and entertain me, I did that as I could have been playing a video game, and I watched tutorials as if it were ” watch TV”. I had no intention of dedicating myself to this, almost because I was not aware that you could live on something like that. I had no perspective about the industry or the market around this. Years later in my twenties, when I “rediscovered” it as a vocation, I began to take it more seriously and put hours of study and practice myself, analyze what techniques I needed to develop, and for that moment I opened myself beyond Blender and I started to learn Nuke, VFX, composition and color, because at some point it was my focus, and from there other software. But the truth is that I never had much discipline. I know little and how little I know I learned more by chance than by effort.

Which advises would you give to a beginner?

I think the most important thing at the beginning is to keep the curiosity and pleasure of exploring alive, to see the problems and obstacles of the beginning with enthusiasm to discover how to solve them, and not to be discouraged by the initial missteps, which must be many if you are really trying.
The learning curve starts, as in almost everything, very steeply. In my courses for beginners I make the comparison with learning an instrument, but the same would mean talking about skateboarding or flying planes. At first it seems impossible, forming a chord, making balance, taking off. There is too much information to process and very few anchor points to hold on to (in what we already know). So, you must remember that it’s probably going to be very frustrating at the beginning, you must put up with it, start with simple, super-simple things if you like, and persist until they become obvious.
And as soon as that happens, you’ll start to move into the comfort-zone of what you learned, and if you want to keep progressing now you have to look for something more complex and new, which in turn will make you feel like a beginner again and overwhelm you with information that seems impossible to cover, because in the end that never ends.
You learn something, and you become aware of 10 new things that you do not know yet, nor did you know that they existed. The number of things we ignore, in whatever field, will always be exponentially greater than the number of things we “know”; trying to learn something always requires a bit of masochism.
It seems important to me that the motivation to do so comes from oneself, that the objective is not for a qualification, a prize or a congratulation, but rather to give oneself a knowledge or skill, or to prove to oneself that you could. Imagine that you must read a book, if the reason to read it is by an assignment of work or study, reading it feels heavy and cumbersome, you would prefer to be doing something else. It is not very different than doing it thinking about getting a position or competing in a contest. If instead you read it with intention, if you read it to take what the book has to offer, as if you were conquering and plundering its resources to make them part of you, as with voracity to appropriate of what they have, then the experience is completely different, and much more light and pleasant.

What is your dream in the 3D world?

I do not have any in particular. At a labor level I would like to be able to live by making digital art independently, without bosses or clients. I guess it’s fair to call it “dream” if you have to be asleep to believe it possible 😊.

Why Blender, and which other programs do you use?

Nowadays, I use Blender 2.79 because it is the program I know best and the one I can work faster with. Not to mention that it is a complete software that covers 90% of my needs, super light, free, and practical.
In addition to Blender use, in order of frequency: Nuke, ZBrush, Photoshop, Houdini, Substance Painter, Marvelous Designer, Krita, Quixel, 3D Coat, World Machine, Resolve, Premiere and if some paid work requires it (and much to my regret), After Effects.

Blender Italia would like to thank Joaquín Kierbel for this interview!

CASTELLANO

Blender Italia entrevista el grande artista argentino Joaquín Kierbel.

Como empezaste en el 3D?

Empecé en el 3D sin darme cuenta. A los 12 o 13 años estaba en un foro argentino sobre el videojuego Pro evolution Soccer y con la gente de ahí hacíamos “mods” para incorporar la liga argentina al juego. Editábamos texturas para hacer los uniformes de los equipos locales, los estadios, etc. Yo hacía caras de jugadores, consistía en editar texturas miniaturas (64x128px) con fotos de los jugadores de la liga argentina, y después acomodar el UV Mapping de esa textura sobre base-meshes de archivos del juego, todo con softwares muy rudimentarios. No tenía idea de que era lo que estaba haciendo la verdad. Uno o dos años después quise aprender a modelar 3D y aprendí algo de Rhinoceros (porque era el único software 3D que conocía de nombre en ese momento).

Como y cuando conociste Blender?

No recuerdo exactamente como lo descubrí, es posible que haya googleado “programa 3D gratis” y apareció Blender, pero no estoy seguro, me falla la memoria ahí. Sí sé que fue alrededor del año 2008/2009, porque la última versión a ese momento era 2.49, con la vieja interfaz que es difícil de olvidar. No llegué muy lejos al principio. Era muy frustrante, no sabía inglés y había poca información en castellano. Miraba unos tutoriales de David Ward en YouTube y copiaba las acciones, tratando de entender por contexto lo que decía (¡con el tiempo de tanto hacer eso, con tantos tutoriales, terminé entendiendo el idioma! jaja).

Como aprendiste lo que sabes hoy?

Difícil encontrar una respuesta concluyente a esa pregunta, lo más general que puedo decir es que siempre fue de modo autodidacta, no tengo estudios formales ni académicos en el tema. Respecto de cómo, inicialmente aprendí gracias a que soy muy vago y tengo una inmensa capacidad para procrastinar, aunque suene contradictorio. Cuando empecé con Blender en la adolescencia, el 3D era para mí un hobby, no una vocación. En lugar de estudiar para el colegio o “hacer algo productivo”, para mí “jugar” con Blender era una forma de perder el tiempo y entretenerme, hacía eso como podría haber estado jugando un videojuego, y miraba tutoriales como si fuera “mirar la tele”. No tenía intenciones de dedicarme a esto, casi porque ni estaba al tanto de que se pudiera vivir de algo así. No tenía ninguna perspectiva acerca de la industria o el mercado alrededor de esto. Años después ya en mis veintes, cuando lo “redescubrí” como vocación, sí empecé a tomármelo más en serio y ponerme horas de estudio y practica a mí mismo, analizar que técnicas me convenía desarrollar, y por ese momento me abrí más allá de Blender y empecé a aprender Nuke, VFX, composición y color, porque en algún momento fue mi foco, y de ahí otros softwares. Pero la verdad es que nunca tuve mucha disciplina. Sé poco y lo poco que sé lo aprendí más de casualidad que por esmero.

Qué consejos darías a uno que quiere empezar hoy?

Creo que lo más importante al comienzo es mantener viva la curiosidad y el placer de explorar, ver los problemas y las trabas del comienzo con entusiasmo por descubrir cómo resolverlos, y no dejarse desmotivar por los traspiés iniciales, que han de ser muchos si realmente lo estás intentando. La curva de aprendizaje comienza, como en casi todo, muy empinada. En mis cursos para principiantes hago la comparación con aprender un instrumento, pero lo mismo daría hablar de andar en skate o pilotar aviones. Al principio parece imposible, formar un acorde, hacer equilibrio, despegar. Hay demasiada información para procesar y muy poquitos puntos de anclaje (en lo que ya sabemos) para sostenerla. Así que hay que recordar que probablemente va a ser muy frustrante al empezar, hay que aguantársela, empezar con cosas simples, super-simples si se quiere, y persistir hasta que se vuelvan obvias.
Y tan pronto como eso ocurra, vas a empezar a pasar a la comfort-zone de eso que aprendiste, y si quieres seguir progresando ahora tienes que buscar algo más complejo y nuevo, que a su vez va a volver a hacerte sentir como un principiante y abrumarte de información que parece imposible de abarcar, porque en definitiva eso nunca termina.
Aprendes algo y pasas a ser consciente de 10 cosas nuevas que no sabes todavía, ni sabías que existían. La cantidad de cosas que ignoramos, en el campo que sea, va a ser siempre exponencialmente mayor a la cantidad de cosas que “sabemos”, intentar aprender algo requiere siempre un poco de masoquismo.
Me parece de ahí importante que la motivación por hacerlo venga de uno, que el objetivo no sea para una calificación, un premio o una felicitación, sino más bien regalarse a uno mismo un saber o habilidad, o probarse a uno mismo que podía. Imagínate que tienes que leer un libro, si la razón para leerlo es por una asignación del trabajo o el estudio, la lectura se siente pesada y engorrosa, preferirías estar haciendo otra cosa. No es muy distinto que hacerlo pensando en conseguir un puesto o competir en un concurso. Si en cambio lo lees con intención, si lo lees para tomar lo que tenga el libro para ofrecer, como si lo estuvieras conquistando y saqueando sus recursos para hacerlos parte de vos, como con voracidad por apropiarse de lo que tiene, entonces la experiencia es completamente distinta, y mucho más ligera y amena.

Cuál es su sueño con el 3D?

No tengo ninguno en particular. Laboralmente me gustaría poder vivir de hacer arte digital de modo independiente, sin patrones ni clientes. Supongo que es justo llamarle “sueño” si hay que estar dormido para creerlo posible, jajaja.

Por qué usás Blender y que otros programas usás?

Hoy en día, uso Blender 2.79 porque es el programa que mejor conozco y con el que puedo trabajar más rápido. Eso sin mencionar que es un software completísimo que cubre el 90% de mis necesidades, super liviano, gratuito, y práctico.
Además de Blender uso, por orden de frecuencia: Nuke, ZBrush, Photoshop, Houdini, Substance Painter, Marvelous Designer, Krita, Quixel, 3D Coat, World Machine, Resolve, Premiere y si algún trabajo pago lo requiere y muy a mi pesar, After Effects.

Blender Italia agradece Joaquín Kierbel por esta entrevista!

https://www.artstation.com/jotaka

https://vimeo.com/238018607

https://www.linkedin.com/in/jkierbel